
Boeing 737 finisce fuori pista a Jacksonville, per poi atterrare nel fiume limitrofe, St.Johns.
Grazie a questo atterraggio, sono state tratte salve le 143 persone che si trovavano a bordo, fra passeggeri e l’equipaggio. Invece sono 21 le persone che sono rimaste lievemente ferite.
Il volo era partito con quattro ore di ritardo e l’incidente è avvenuto intorno alle 21.43 locali, le 3.43, sabato mattina italiana.

Si verifica così l’ennesimo caso di incidente aereo, che ha come protagonista un Boeing 737.
Dopo l’accaduto, i media locali hanno riferito che la causa di questo incidente sarebbe stato il maltempo, il vento forte e la pioggia. Le indagini proseguono ancora per chiarire le dinamiche di quanto è accaduto.
L’aereo era operato dalla compagnia aerea di charter, Miami Air International e proveniva dalla base di Guantanamo, a Cuba.

Il sindaco di Jacksonville Lenny Curry ha detto che anche la Casa Bianca era stata informata dell’accaduto.
Mentre una delle passeggere dell’aereo che è finito nel fiume, per la CNN si è espressa:
«Si è capito che c’erano problemi. Sono scese le maschere per l’ossigeno. Ma tutti erano relativamente calmi, grazie anche alla professionalità dell’equipaggio. È stato tremendo. Eravamo in acqua ma non capivamo dove, se fosse un fiume o l’oceano, e stava continuando a piovere. C’erano tuoni e lampi. Alla fine qualcuno è arrivato e ha gonfiato una scialuppa di salvataggio»

Le persone a bordo sono state soccorse immediatamente, poi i soccorritori si sono messi al lavoro per cercare di contenere la fuoriuscita di carburante nel fiume.